Trezzo sull’Adda e il Castello Visconteo
Meraviglia di Trezzo sull’Adda e simbolo della città, che mantiene origini celtiche (fu fondata tra il IV e il III secolo a.C. e l’etimologia del nome suggerisce un riferimento al celtico trec, “promontorio”), il Castello Visconteo è situato a nordest di Milano. Fu fatto edificare nel 1370 da Bernabò Visconti, su un promontorio collocato al di sopra di una delle anse del fiume, accanto ad una rocca che la tradizione vuole edificata dalla regina Teodolinda. A causa della sua posizione strategica fu a lungo conteso tra Federico Barbarossa e la città di Milano e in seguito tra le famiglie Torriani e Visconti. I resti attuali sono quelli della costruzione adottata da Bernabò, di cui fu residenza. Conquistato dai Colleoni nel 1404 come base per le loro scorrerie nel territorio lombardo e riconquistato nel 1416 dal conte di Carmagnola, provvide nel XIX secolo al recupero dei materiali per l’edificazione dell’Arena di Milano. Del complesso architettonico originale oggi rimane la torre a pianta quadrata, alta 42 metri, il pozzo fatto costruire nel 1400 e i sotterranei. Del coevo ponte sull’Adda a campata unica di 72 metri, alto ben 25 sul pelo dell’acqua e costruito su tre livelli per consentire il passaggio separato di carri e pedoni, sono ancora visibili la spalla e l’attacco.
Il fiume Adda
Le rive del fiume si snodano attraverso territori di rara e imperturbabile bellezza, sollevando come un velo scorci che parlano il fascino antico dei paesi bagnati dalle acque in cui si specchiarono Bramante e Leonardo, Dante e Manzoni, conservando la indelebile traccia del loro passaggio nella purezza che si avvisa dalle opere.
Proprio in prossimità di Villa Cavenago le acque dell’Adda si riversano in un canale artificiale dando origine al Naviglio Martesana, che si snoda per oltre 38 km.
Voluto da Francesco Sforza nel 1460 e prolungato fino alle porte di Milano da Ludovico il Moro nel 1496 – per il quale si prodigò lo stesso Leonardo da Vinci – il Naviglio rappresenta l’esempio più riuscito di canale artificiale lombardo degli ultimi cinquecento anni.
Tra gli argini dell’Adda è stato creato il Parco Adda Nord, che abbraccia una varietà di biotipi sorprendentemente ampia e variegata.
Crespi d’Adda: villaggio industriale patrimonio UNESCO
Nelle vicinanze della villa, a una sola manciata di chilometri, il corso del fiume svela un’altra delle sue meraviglie: la cittadina di Crespi.
Realizzata a cavallo tra Otto e Novecento dalla famiglia di omonimi industriali cotonieri, Crespi rappresenta ancora un modello di città ideale secondo un’ottica tipicamente illuminista: un microcosmo perfettamente autosufficiente in cui la vita della comunità gravitava attorno alla fabbrica.
Il castello padronale, la fabbrica e le case all’inglese allineate a est dell’opificio in lunghi filari, le strade parallele e la pianta perfettamente simmetrica del paese, le sue altissime ciminiere e i capannoni che si rincorrono correndo lungo la via principale: questi aspetti hanno concorso a fare di Crespi “Esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato del Sud Europa” e pertanto accolto nel 1995 dal Comitato per il Patrimonio Mondiale dell’Unesco nella Lista del Patrimonio Mondiale Protetto.
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