Immaginate terrazzi che digradano dolcemente fino ai primi rami di un bosco e, al suo limitare, un fiume, che da impetuoso rallenta, prende respiro in due anse, e scorre.

Immaginate un paesaggio modellato dalle balze, che rievoca storie dimenticate lasciate nel segno della pietra grigia, quando i barconi che risalivano la corrente non erano ancora ricordi.

Immaginate una residenza nobiliare sull’argine di un fiume.

Immaginate un parco che la circondi.

Se immaginare ancora non vi riesce, probabilmente è perchè non avete ancora visitato Villa Cavenago.

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